martedì 7 giugno 2011

Il broccolo e l'inglese!

Da 3 anni do ripetizioni a un povero adolescente un po' tordo che ha bisogno di essere seguito in tutte le materie, un vero supplizio, anche perché non è che io venga stra pagata...anzi, diciamo che per avere un minimo di rendita devo smazzarmelo per un notevole numero di ore alla settimana, cosa che tra i miei millemila lavori inizia a diventare di difficile gestione. 
Meno male che la scuola sta finendo, direte voi. 
E invece no, stamattina la sua rompipallissima madre mi ha chiamato per sapere se quest'estate ci sono per seguirlo con i compiti delle vacanze e l'eventuale recupero del debito di inglese. 

La tentazione di mandarla a quel paese c'è stata, il gesto dell'ombrello l'ho fatto. Ma lei non essendo telepatica non ha colto, ovviamente. Non coglie mai. 
Vabè. 
Dicevo del debito di inglese: ebbene il broccolo non solo è un po' tordo in generale, e quindi ha bisogno di qualcuno che gli spieghi anche la letteratura italiana o la storia (roba complessa eh, quando uno a malapena sa leggere!), ma ha anche quel modo di fare davvero fastidioso tipico degli adolescenti straccia palle, ovvero si impunta. 
Ora se mi devi far perdere due ore a psicanalizzarti perché tu sostieni che l'inglese non lo capisci, io mi esacerbo un attimino. No?
Perché lui non è che non lo capisce, anzi, è che odia la sua professoressa, e quindi ha deciso che mai al mondo le darà la soddisfazione di prendere un 6. 
Certo, fai pure il giovane no global, tutto contestazione e sit in. Col culo degli altri, per cortesia, che se ti stangano la testa che rotolerà sarà la mia, visto che grazie alle mille ore mensili che facciamo io posso dedicarmi allo shopping con relativa serenità per le mie finanze. 

Comunque, stamattina era il turno dell'ultima interrogazione, quindi ieri abbiamo fatto due ore intensive. 
Encefalogramma piatto, quando se n'è andato io ero certa che oggi sarebbe stata una disfatta. 
Ma no, un bel sei e mezzo l'ha portato a casa. 
Il problema è il tre e mezzo della verifica fatta la scorsa settimana, quella che a suo a dire era da premio Pulitzer, quella su cui avrebbero fatto un film kilossal, tanto era andata bene.
Certamente. 

E io sono Pollyanna. 
Ma soprattutto perché non lo mandano a lavorare che è palesemente un caso clinico e disperato?
Mi eviterebbero la cura dal gastroenterologo per i costanti travasi di bile, e forse sarei anche meno acida. 

Soprattutto visto che mi si prospetta un'allegra estate in sua compagnia. 
Ahhhhhh, e poi gli amici si lamentano che non voglio un fidanzato. 
Eccerto già il broccolo mi crea talmente tanta frustrazione da farmi passare la voglia di incazzarmi anche con un altro uomo. 

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